
Eremi e Conventi
Provincia di Prato
Eremo di San Lorenzo in Montalbiolo - Carmignano (PO)
Edificata nel XII secolo, la Chiesa di San Lorenzo conserva in parte l'impianto originario.
L'edificio è caratterizzato da una pianta a croce commissa, con transetto sporgente e abside centrale, modificata tra il '600 e il '700, e da un campanile a torre del '600.
L'interno, costituito da un'unica navata, conserva diversi dipinti del '500 e '600 tra i quali spicca una tavola del 1605, di Giovanni Bizzelli, raffigurante San Lorenzo. All'altar maggiore è la Madonna col Bambino e santi, attribuita a Simone Pignoni, eseguita intorno al 1670.
Provincia di Firenze
Sant'Andrea - Scandicci (FI)
La chiesa di Sant'Andrea a Mosciano godeva all'interno della diocesi di Firenze di una grande autorità tanto che il 12 marzo 1234 le venne annessa la chiesa di San Giorgio alla Costa e le venne nuovamente confermato il diritto alla sepoltura, privilegio che era riservato solo alle pievi. La comunità di Mosciano era ricca come si evince dalle tasse pagate alla fine del XIII secolo che ammontavano a 31 lire. Nel secolo successivo le cose cambiarono in peggio. Risulta che 1302 venisse acceso un mutuo, primo indizio della decadenza. Decadenza che portò alla perdita della proprietà della chiesa di san Giorgio alla Costa nel 1417, alla annessione di Mosciano al Monastero di San Donato a Scopeto nel 1436 e infine nel 1455 venne soppresso il priorato.
Badia a Passignano (FI)
L'abbazia di San Michele Arcangelo a Passignano è un monastero della Congregazione vallombrosana situato nel territorio delle colline del Chianti, in località Passignano, nel comune di Barberino Tavarnelle, nella città metropolitana di Firenze.
Il monastero adottò la regola vallombrosana già nell'XI secolo per opera di Giovanni Gualberto, che qui morì nel 1073. Più volte distrutto e ricostruito, oggi appare più come un castello che come una casa religiosa.
Il complesso monastico appare ancora oggi racchiuso all'interno della cortina muraria quattrocentesca a pianta quadrangolare con torri d'angolo ma sono evidenti le integrazioni neogotiche realizzate alla fine del XIX secolo quando, soppressa la comunità monastica, venne trasformato in una villa. La chiesa abbaziale, a pianta a croce latina, è stata quasi interamente ricostruita dalla seconda meta del XVI secolo e internamente affrescata dal Passignano e da Alessandro Allori.
Il complesso monastico dal 1986 è tornato di proprietà dei monaci vallombrosani.
Eremo di Monte Senario (FI)
Situato sull'omonimo monte, il Convento di Montesenario nasce nel 1245 grazie a 7 nobili fiorentini che scelsero di ritirarsi qui a vita eremitica. Col tempo il gruppo di frati iniziò ad allargarsi e fu necessario ampliare l'edificio, fino alla fine del XIX secolo quando raggiunse la grandezza attuale.
Oggi il convento è ampio e composto da diversi edifici: la Chiesa della Madonna Addolorata e di San Filippo Benizi, il Coro, la Cappella dell'Apparizione e del Santissimo Sacramento, la Sagrestia, la Cappella dei Setti Fondatori, l'Atrio, il Refettorio e la Terrazza con la cisterna medicea (da dove si gode un bel panorama sul Mugello). A queste vanno aggiunte le grotte dove gli eremiti hanno vissuto per anni e la ghiacciaia, un edificio ottocentesco unico nel suo genere.
Questo percorso porta proprio alla scoperta di queste grotte e del convento. Le grotte non sono visitabili ma si possono ammirare dall'esterno dai cancelli.
Prioria di San Lorenzo - Montelupo Fiorentino (FI)
All'interno della contrapposizione tra la Repubblica fiorentina con schieramento papale e la famiglia Alberti di Prato, alleata dell'imperatore il castello di Montelupo rappresentò per i primi un baluardo importante considerata la volontà dei fiorentini di espandersi verso occidente. Dall'altura del castello si dominava la valle del fiume Arno, nonché la confluenza in esso del fiume Pesa, ma soprattutto si controllavano i movimenti nemici della Rocca di Capraia in mano alla famiglia rivale posta appena sulla riva di fronte che segnava il confine con i territori di Pistoia. Con tali presupposti nel 1204 Firenze decise di migliorare la difesa del castello facendo utilizzo, in parte, del sistema fortificato preesistente. Per gli abitanti del castello venne autorizzato da parte del Vescovo di Firenze il trasferimento degli abitanti della parrocchia di Fibbiana, facente parte quest'ultima del piviere di Sant'Andrea. Ciò nell'anno 1206.
Provincia di Pisa
Eremo di Agliati (PI)
L'Eremo di Agliati. Parrocchia rurale per molti secoli, la casa e la chiesa di Agliati dedicata a San Martino è divenuta dal 1992 l'Eremo in cui Fratel Daniele, monaco trappista, vive la sua vita di preghiera, di lavoro e di silenzio.
Dal 2018 all'Eremo ha vissuto anche Fratel Benedetto, monaco cistercense e prete, ma dal 1 ottobre 2022 è dovuto andare via per rispettare il volere di fratel Daniele che da molto tempo non voleva più che stesse lì. Adesso propone momenti di preghiera, di colloquio spirituale e di incontro a San Gervasio, pur vivendo temporaneamente come base a Valserena (Cecina) dove svolge il servizio di Cappellano del monastero
Provincia di Lucca
Eremo di Colomini (LU)
L'Eremo di Colomini. Di luoghi particolari e molto suggestivi ne ho visitati e visti diversi nei miei tanti viaggi e scampagnate. Questo però che ti presento oggi probabilmente li batte tutti sia per la particolarità della sua architettura che per la posizione ma soprattutto perché è un luogo assolutamente rigenerativo. Ci troviamo in Garfagnana e dopo averti raccontato della meravigliosa Fortezza delle Verrucole oggi ti porto alla scoperta dell'Eremo di Calomini.
Visibile fin da lontano a me ha ricordato fin da subito il Santuario della Madonna della Corona in provincia di Verona. Entrambi infatti sono come sospesi a mezz'aria e soprattutto costruiti nella roccia. L'Eremo di Calomini è l'esempio perfetto della fusione tra la mano dell'uomo, la natura e l'opera Divina. Un luogo che ti rigenererà completamente grazie al silenzio, all'accoglienza del complesso e alla bellezza della natura circostante
Provincia di Arezzo
Eremo di Cerbaiolo - Pieve Santo Stefano (AR)
L'eremo è un esempio notevole di insediamento religioso in ambiente impervio. Sorse come monastero benedettino nell'VIII secolo, dal 1216 - anno in cui fu donato a san Francesco - al 1783 fu abitato dai Francescani, divenendo poi parrocchia col titolo di Sant'Antonio. Dalle origini al 1520 ha fatto parte della Diocesi di Città di Castello, nel 1520 è entrato a far parte della Diocesi di Sansepolcro. Il 15 maggio 1513 il Ministro generale dell'Ordine dei Minori, Bernardino da Chieri, aveva affidato l'eremo di Cerbaiolo alle cure di frate Francesco da Montepulciano, ricordandogli il passaggio, in quel luogo, del «serafico predicatore Antonio di Padova»
Eremo Le Celle - Cortona (AR)
L'Eremo Le Celle fu ila prima struttura organizzata voluta da Franceso d'Assisi. Il mistico giunse a Cortona nel 1211 e il suo fervore religioso conquistò il villaggio. Assieme ad alcuni seguaci costruì le prime nove celle. Il nome derivò forse da piccole costruzioni tra le rocce, probabilmente capanne di contadini e pastori, e da mulini dislocati lungo il corso del torrente. Quì San Francesco soggiornò anche dopo aver ricevuto le stimmate a La Verna. Qui, probabilmente, pochi mesi prima di morire, dettò il suo "Testamento".
Poco dopo il fedele confratello frate Elia effettuò molti restauri e assicurò la proprietà dell'Eremo Le Celle alla comunità francescana. Ovviamente lasciò inalterata la celletta usata da San Francesco. Attratti dalla forte impronta del Santo e dal misticismo del luogo, tra i personaggi più noti che qui dimorarono, si ricordano Sant'Antonio da Padova, San Bonaventura, San Lorenzo da Brindisi, il Beato Guido da Cortona.
Provincia di Siena
Abbazia di Sant'Antimo (SI)
Secondo la leggenda l'abbazia fu fondata da Carlo Magno nel 781. Il re e la sua armata si fermarono qui sulla via del ritorno da Roma perché i soldati erano afflitti da una pestilenza sconosciuta. Un angelo apparve a Carlo Magno, dicendogli di far bere ai suoi soldati un infuso preparato con un erba del luogo. La cura funzionò e l'esercito fu salvo, il re decise così di costruire la chiesa come segno di ringraziamento.
Quando si entra nell'abbazia, la sua atmosfera solenne e severa vi riporterà indietro nel tempo fino al Medioevo e all'austero mondo monastico. Durante la messa si possono ancora ascoltare i mistici canti Gregoriani intonati da monaci francesi in lunghe vesti bianche, veramente un'esperienza mistica e indimenticabile! Si tratta di un posto mistico, circondato da un silenzio parlante.
Visitare: Montalcino e Castelnuovo dell'Abate
È uno dei rari esempi di architettura gotica italiana. Il nome omaggia San Lucchese che, dopo aver condotto una vita all'insegna dell'avidità e dell'usura, seguì l'esempio di Francesco di Assisi: regalò tutti i suoi averi ai più poveri per vivere, insieme alla moglie, in totale indigenza. La chiesa, in una posizione collinare e panoramica con vista sulla Fortezza, custodisce al suo interno una ricca collezione di opere d'arte.
Visitare la Fortezza di Poggio Imperiale e il Castello Strozzavolpe e Fonte delle Fate in (Rocche Castelli Fortezze)
Provincia di Grosseto
L'Abbazia di San Rabano, un tempo nota con il nome di Monastero di Santa Maria Alborense, si trova nella provincia di Grosseto e fu costruita nel Medioevo tra XI ed il XII secolo come monastero benedettino.
L'Abbazia di San Rabano e le Torri sparse per il Parco della Maremma, nel corso dei secoli sostennero gli assalti di spietate orde corsare ed oggi, anche se ridotte a ruderi, pare conservino ancora i grandi tesori che negli anni vi sono stati nascosti. Intorno a questi posti, ricchi di storia e di avvenimenti straordinari, tante sono le leggende che vi aleggiano e narrano che, ancora oggi, questi ruderi abbiano dei validi meccanismi "antifurto", il cui funzionamento è affidato a fantasmi decisi a tutto.
Provincia di Pistoia
La chiesa di San Francesco e il convento di San Francesco a Giaccherino sono un complesso architettonico pistoiese, posto su un'altura a ovest di Pistoia che domina tutta la piana da Serravalle a Firenze. La sua fondazione risale al 1414, per iniziativa del nobile pistoiese Gabriello Panciatichi, Inizialmente il complesso comprendeva una piccola chiesa, due chiostri (uno per i frati e uno per i novizi), le celle, un refettorio, una cucina e un'infermeria, Nei secoli fu ampliato e decorato, facendone uno dei più significativi complessi francescani della Toscana.
Dal 2005 il convento è stato ceduto alla Società Rinascimento di Pistoia, che lo ha restaurato e destinato a location per eventi e cerimonie. Il 13 gennaio 2024 il crollo di un solaio tra il salone del primo piano e il refettorio ha causato il ferimento di circa 30 persone; da allora la struttura è sotto sequesto giudiziario